Sofidel fa della sostenibilità una leva strategica di sviluppo e di crescita, lavorando per ridurre i propri impatti sul capitale naturale e massimizzare i benefici sociali per tutti i suoi stakeholder. Una filosofia racchiusa nel principio guida “Less is More” che ispira ogni attività del Gruppo nella creazione di valore condiviso. Trasformazione ecologica, per un’economia a basso impatto di carbonio e a ridotto consumo di capitale naturale, digitalizzazione e inclusione sociale sono alcune delle priorità che il Gruppo si è dato nella sua opera di creazione di valore condiviso

È vero siamo un diventati un Gruppo internazionale ma siamo un’azienda nata quasi 50 anni fa, non quotata e di proprietà familiare: queste radici ci portano naturalmente a guardare sempre lontano e a pensare sempre sul lungo termine per andare oltre le singole generazioni. Questo tipo di approccio è quello che ci ha portato a mettere la sostenibilità economica, sociale a ambientale al centro della nostra strategia.

In particolare lavoriamo lungo tre filoni che si riconducono alla crescita sostenibile:

La sostenibilità economica che per noi significa efficienza produttiva.

Il rinnovamento del patrimonio tecnologico utilizzato nel processo produttivo (cartiera e trasformazione) è un asset fondamentale in termini di efficienza dell’organizzazione. L’attenzione al patrimonio tecnologico è una costante dell’intera storia di Sofidel che, negli anni, ha saputo costruire rapporti virtuosi e duraturi con alcuni dei principali fornitori del settore. Dal 2016, questa tensione verso il futuro si è tradotta in una nuova e vasta opera di rinnovamento del proprio patrimonio tecnologico.

La riduzione del costo della logistica che è stato e continua a essere chiave nella nostra strategia: abbiamo 30 impianti disegnati per minimizzare le distanze ed essere più competitivi sia a livello di costi che nel fornire servizi in modo estremamente tempestivo. Le conseguenze di minore impatto ambientale di questo approccio sono una conseguenza evidente della diminuzione dei trasporti.

Infine, pensiamo che azienda leader debba ambire a crescere più dei suoi competitor, ad avere un ritorno economico per sostenere questa crescita, ma tutto con un imprescindibile impatto positivo, sociale e ambientale, sulle comunità in cui opera. In Sofidel già nel 2008 ci siamo dati obiettivi molto sfidanti nell’ambito dell’approvvigionamento delle materie prime, nell’efficientamento dei consumi idrici e nella riduzione delle emissioni. Faccio due esempi.

Il Gruppo applica rigorose politiche di approvvigionamento di materia prima di origine forestale e privilegia fornitori che si attengono ai principali schemi di custodia forestale. Il 100% della cellulosa utilizzata nel processo produttivo proviene da fonti certificate secondo gli standard FSC®, FSC Controlled Wood e PEFC™

Negli anni 2000 siamo stati la prima azienda manifatturiera italiana e la prima al mondo nel settore del tissue ad aderire al programma internazionale WWF Climate Savers, rivolto alle imprese leader sul fronte della “low carbon economy”, che proponeva di adottare volontariamente piani di riduzione delle emissioni di gas serra, attraverso la definizione e l’implementazione di strategie e tecnologie innovative. Dal 2009 al 2020 abbiamo superato gli obiettivi che ci eravamo preposti: sono stati investiti circa 100 milioni di euro in impianti di cogenerazione, di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, centrali a biomasse e attività di efficientamento energetico e ad oggi, il Gruppo ha ridotto le emissioni dirette di CO2 in atmosfera del 24%.

Ma, conclusa questa prima fase del percorso, ci siamo dati subito nuovi obiettivi più sfidanti per ridurre, entro il 2030, le emissioni climalteranti derivanti dalle nostre attività (scopo 1 e 2) del 40% - soprattutto attraverso un incremento dell’uso di energia derivante da fonti rinnovabili – e, relativamente alle attività di produzione di polpa di cellulosa dei nostri fornitori (scopo 3), del 24%, in entrambi i casi rispetto all’anno base 2018. Target approvati, mi fa piacere sottolinearlo, da Science Based Targets initiative (SBTi) come coerenti con le riduzioni necessarie a limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C, secondo gli accordi di Parigi.

Per quanto riguarda il packaging, come altro esempio, Sofidel si è posta l’obiettivo di ridurre del 50% l’incidenza della plastica convenzionale nella sua produzione entro il 2030, attraverso la riduzione dello spessore del film plastico impiegato nel processo produttivo, l’introduzione di nuovi packaging in carta kraft, e il progressivo impiego, in alcuni mercati, di plastiche riciclate o di bioplastiche.

Per concludere, è vero, la sostenibilità oggi è mainstream, tutte le imprese ne parlano, ma sono poche quelle che si sono interrogate e hanno condiviso i motivi per i quali ne parlano come di leva strategica di business.

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