Alessandro Belloli
Parliamo con Alessandro Belloli, Direttore Generale di Avvenire Editoriale
Come sta evolvendo il posizionamento di Avvenire nel panorama dell’informazione italiana?
“Avvenire negli ultimi quindici anni ha intrapreso un percorso di crescita costante che lo ha reso il quarto giornale in Italia in termini di diffusione cartacea e il quinto nell’aggregato carta più digitale.
Il nostro è un quotidiano nazionale di ispirazione cattolica diffuso in tutto il territorio italiano, con grande attenzione all’evoluzione della società, alla cronaca e all’attualità economica e internazionale. Ispirati da Papa Francesco, come lui affrontiamo i grandi temi dell’Italia e del mondo, la Chiesa e le religioni, la cultura e la scienza, il costume e la tecnologia, l’ambiente naturale e i diritti umani.
Da sempre, così come oggi sotto la direzione di Marco Tarquinio, ci distinguiamo per gli ampi spazi di approfondimento, grazie ai numerosi editoriali, alle ricche sezioni del quotidiano e agli inserti periodici: Popotus, un vero giornale di notizie per i più giovani; L’economia civile, un nuovo contenitore multimediale che racconta l’evoluzione del terzo settore, della finanza etica più innovativa, delle tecnologie a impatto sociale con lo sguardo unico di Avvenire; a breve uscirà Noi in famiglia, un inserto per raccontare ogni settimana esperienze, approfondimenti e storie di vita su tutto ciò che riguarda la famiglia nella società e nella chiesa.
Oggi, Avvenire è al centro di un vero e proprio sistema editoriale che oltre al quotidiano comprende un sito web con un servizio di lettura vocale degli articoli, siti verticali dedicati, presenza sui social con un elevato tasso di coinvolgimento sui profili Facebook, Twitter e Instagram, un canale podcast, una app dove consultare il quotidiano digitale e tutte le sue edizioni locali, il mensile Luoghi dell’Infinito e una produzione libraria che annovera anche una collana in collaborazione con Vita e Pensiero.
I lettori hanno un rapporto di fiducia che pochi altri quotidiani possono vantare, come dimostrano le110.000 copie diffuse ogni giorno e la percentuale di abbonati più elevata tra tutti i quotidiani italiani, pari all’80% dei lettori.
L’obiettivo del Piano strategico al 2024 è quello di mantenere il posizionamento e l’autorevolezza raggiunti nel panorama informativo, il tutto continuando a essere sostenibili, riducendo i costi di gestione e sviluppando il prodotto e il business editoriale.
Certamente, come gli altri attori del comparto, nel 2020 siamo stati colpiti dall’impatto della pandemia ma, seppur presto per fare dei bilanci, vediamo alcuni segnali positivi: per esempio sul fronte digitale si vedono i frutti di un’intensa attività di promozione del giornale online che consolidano un trend già in crescita spontanea, accelerata dagli effetti della pandemia.
Crediamo, inoltre, che questa esperienza acceleri il processo verso la digitalizzazione, soprattutto per quel che riguarda l’informazione fornita sui siti internet degli editori, e quindi il tema del paywall.
Infine, crediamo che il giornale cartaceo abbia riacquistato posizionamento e speriamo possa essere rivalutato.”
Qual è la risposta del sistema editoriale di Avvenire di fronte all’evoluzione dei modelli di business dell’informazione?
“La parola chiave è innovazione, ma declinata a modo nostro.
Avvenire è sempre stato un giornale in grado di guardare avanti, spesso di anticipare i tempi: lo confermano alcune intuizioni valide ancora oggi.
Nasce dall’idea di Papa Paolo VI con la fusione de L’Italia di Milano e dell’Avvenire d’Italia di Bologna: nel 1968 il Pontefice volle realizzare un quotidiano che andasse oltre il nazionale per legarsi al territorio. Fu un’attenzione alle comunità, ai singoli territori che oggi è un valore riconosciuto come centrale in molte delle strategie di sostenibilità e business aziendali. Un’attenzione al territorio e una vicinanza alle persone tutt’oggi confermata dalle 13 edizioni in cui si ospitano le edizioni diocesane.
Anche il nostro linguaggio giornalistico, e le stesse modalità tecniche che usiamo, confermano questo tratto originario, lo sguardo rivolto al domani. Accanto e insieme al quotidiano di carta, i nostri abbonati possono leggere sin dal primo minuto dopo la mezzanotte le edizioni digitali per tablet, smartphone e pc e hanno a disposizione un sito web sempre aggiornato e strutturato nei dossier di approfondimenti, come tutti gli altri lettori. Inoltre, siamo stati tra i primi a rendere vocali i contenuti o a creare l’app, già nel 2010.
Oggi, pensiamo ogni progetto fin dall’inizio sia in digitale che in formato cartaceo, abbiamo inserito la proposta dei podcast, con un sito dedicato: podcast sulla storia, l’arte, la fede, l’economia e molti altri temi davvero originali e coinvolgenti.
Ma il concetto di innovazione per noi ha un significato più profondo e molto legato ai valori di impresa responsabile.”
Ci spieghi: valori e innovazione si integrano verso l’obiettivo di crescita?
“L’innovazione nasce dai nostri valori: risiede nell’attenzione alle persone, ossia i nostri giornalisti e i nostri lettori, e in parole come fiducia, credibilità e qualità.
Noi siamo sempre stati attenti a individuare i segnali di cambiamento e le nuove direzioni, ecco il segreto: continuare ad ascoltare i lettori per offrire prodotti sempre nuovi in grado di cogliere i temi che più interessano. Ma soprattutto di farlo con una qualità dell’informazione senza compromessi, un’attenzione all’approfondimento lontana dalle logiche della pura emotività, della sterile polemica, ma rispondente al genuino desiderio di conoscenza e di informazione dei lettori.
In quest’ottica, nascono le linee guida delineate nel piano strategico al 2024: Avvenire come fonte disinformazione articolata, multicanale, autorevole e sostenibile con prodotti verticali legati ai temi di valore e di maggior impatto.
Ne è un esempio il nuovo prodotto editoriale L’economia civile che abbiamo presentato il 3 marzo 2021,dove trattiamo i temi dell’economia con lo sguardo unico di un quotidiano che da sempre è interprete autorevole di questi argomenti.
Vogliamo fare informazione nelle pagine del quotidiano e allo stesso tempo fare formazione con autorevoli spazi di approfondimento e per raggiungere target diversi come quello dei giovani per esempio, attraverso partnership con una serie di atenei: L’economia Civile si presta proprio a essere strumento di affiancamento ai professori nella formazione degli studenti universitari che saranno gli imprenditori di domani.
In conclusione, il nostro è un business molto tradizionale ma in grande evoluzione e ancora privo di un percorso chiaro. Anche guardando alle grandi testate internazionali, non si intravede in maniera nitida quale potrà essere il nuovo modello di business per l’informazione.
L’approccio di Avvenire ai contenuti e al lettore resta quello che ha portato al successo attuale: un modo di fare innovazione non solo basato sulle nuove tecnologie, ma con le persone e la qualità al centro, in modo da mantenere il posizionamento di fonte autorevole costruito finora.
Nel 2021 non mancheranno nuovi inserti sui temi di attualità trattati in maniera originale e approfondita dalle firme del nostro giornale che raccontano ogni giorno una visione armonica della realtà italiana e internazionale, sostenuta da un assetto valoriale che rende Avvenire unico nel mondo editoriale italiano.”