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Mario Crosta
Parliamo con Mario Crosta, Direttore Generale Banca di Piacenza
La Banca di Piacenza è nata nel giugno 1936 con lo scopo specifico di sostenere ogni valida iniziativa, sui territori di insediamento, meritevole di essere sostenuta.
Si è affermata e caratterizzata negli anni come una banca al servizio dei risparmiatori e degli operatori economici, mantenendo con la gente un rapporto di reciproca e solida fiducia che le ha permesso di raggiungere importanti (ed insperati) obiettivi. Mantenendo l’identità di “banca locale” è riuscita a diventare, passo dopo passo, una banca che ha superato i confini dell’iniziale provincia di insediamento: la Banca di Piacenza ha agenzie in città e filiali sia in provincia che fuori provincia, lavorano con essa centinaia di dipendenti ed esprime un’entità sempre più cospicua sia di depositi sia di finanziamenti.
Quale ruolo ricopre la banca locale nel territorio?
“È un ruolo chiave in un paese come l’Italia, fatto di un tessuto imprenditoriale parcellizzato, costituito da tante piccole e medie Imprese: la banca locale ha il compito di sostenere l’economia del territorio con una simbiosi molto forte tra economia reale e attività che la banca può svolgere.
Negli ultimi anni le nuove normative europee hanno introdotto regole che non semplificano, bensì complicano l’erogazione del credito, costringendo gli istituti bancari a basarsi esclusivamente su parametri numerici e su algoritmi.
Ecco dunque emergere ancora più forte l’importanza per la banca di mantenere un rapporto forte con il territorio, una relazione solida e continua. Non mi riferisco solo alle famiglie, ma anche alle PMI, con l’obiettivo di dare un contributo ai loro processi di sviluppo e aiutarle a essere competitive nel contesto globale in cui si muovono, grazie a una consulenza e a un supporto finanziario su misura.
Consideri che la Banca di Piacenza ha 52 filiali distribuite – oltre che nella provincia di Piacenza – fino alle provincie di Parma, Cremona, Lodi, Genova, Pavia e Milano: è una dimensione che ci posiziona tra le prime 60 banche/gruppi bancari su oltre 600, ma che ci consente di essere vicini e attenti ai nostri oltre 15.000 soci.”
Quali valori distinguono le banche popolari e di territorio?
“Due le parole chiave per noi quando parliamo di valori: cooperazione e passione per il territorio.
La Banca di Piacenza è una banca cooperativa, quindi da noi continua a vigere la regola del voto capitario, elemento di democrazia importantissimo.
Quando invece parliamo di passione per il territorio, ci riferiamo alle persone, alle aziende – piccole, medie o grandi che siano – ma anche al patrimonio artistico e culturale antico e contemporaneo: valorizzandolo riusciamo a creare un circolo virtuoso di valore condiviso in grado di creare un impatto anche economico sulla comunità.
L’esempio di cui andiamo particolarmente fieri risale allo scorso anno: la nostra banca ha sostenuto e promosso il recupero dell’antico camminamento degli artisti – la “Salita al Pordenone” – che ha consentito a migliaia di persone di ammirare da vicino gli affreschi della Cupola di Santa Maria di Campagna realizzati dal maestro manierista Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone. Questa attività ha creato un indotto insperato anche in termini di turismo nella città, portando ben 110.000 persone dal resto d’Italia e dall’estero, e divenendo l’evento clou della stagione culturale piacentina 2018.
Ma al di là di iniziative così ampie, consideri che sosteniamo moltissime associazioni a livello culturale, sociale e sportivo e ospitiamo nella nostra sede centrale almeno un paio di eventi ogni settimana, tra quelli più strettamente di ambito socio-culturale a quelli organizzati nei nostri spazi dalle aziende clienti.”
Come può affrontare una banca di territorio le sfide del mondo della finanza d’oggi?
“Con la flessibilità, l’ampiezza dell’offerta di servizi personalizzati e la loro elevata qualità. In Banca di Piacenza ci impegniamo con una dedizione a volte maniacale nello studio e nell’offerta di servizi frutto della nostra ricerca continua della massima qualità; le nostri agili dimensioni ci consentono di scegliere le migliori organizzazioni sul mercato con cui collaborare, sia nei nostri sistemi di gestione, sia nello sviluppo di prodotti finanziari che ricerchiamo personalizzati e al passo con i tempi.
Ne è un esempio il sistema informativo che abbiamo affidato, in consorzio con altre banche territoriali, a CSE, di cui siamo soci; così come i prodotti a risparmio gestito: non avendone uno nostro da proporre in esclusiva ai clienti, possiamo scegliere, a seconda dell’esigenza dell’interlocutore, quello più adatto.
Se aggiunge, infine, lo stile sobrio in cui la nostra clientela si riconosce e la struttura snella e veloce che ci caratterizza, ecco trovati gli ultimi ingredienti che ci rendono un vero e proprio partner e consulente finanziario per imprese e famiglie.”